Primo giorno del corso di scrittura creativa. Incomprensibilmente, esageratamente emozionata. Tema del giorno: perché ci piacciono le storie. Viaggiano le parole, le interpretazioni più o meno vere, dove una verità non c'è.
Anche io ho la mia idea. Si accende all'improvviso e resta fluttuante a mezz'aria. Non la esprimo a voce alta, la lascio lì, ancora incorporea, che attende di prendere forma. E' un po' filosofica, proprio come me, che non vivo di immagini ma di idee.
Secondo me l'uomo è per sua natura limitato. Non riesce a vedere oltre la materialità del proprio corpo, della propria vita che ha un inizio e una fine. Non riesce a comprendere l'infinito. Il mondo per lui è il caos, creato da un dio bambino che si è stancato presto del suo gioco e ci ha abbandonato qui con i nostri interrogativi.
Ma in una bella storia - con un inizio e una fine - noi ci rifugiamo in un altro mondo che riusciamo a capire. Un posto dove ogni cosa che accade ha un senso. Per questo amiamo le storie: per cercare di mettere ordine nel caos dell'universo.
E voi che ne pensate?
Perché ci piacciono le storie?
mercoledì 19 novembre 2008
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24 pensieri e riflessioni:
Viviamo in un mondo in cui ogni cosa ha un inizio e una fine, addirittura il mondo stesso non si esula da questa realtà.
È il motivo principale per cui ho tatuato sul braccio sinistro la frase: “unendlich gibt es nicht” ossia “l’infinito non esiste” (sul braccio destro, invece, ho un disegno stilizzato che rappresenta simbolicamente la verità assoluta, si presenta, quindi, un tratto incomprensibile ma interpretabile in varie forme).
Personalmente adoro le storie, perché possono a modo loro contraddire e trasgredire qualsiasi legge, regola e verità apparente, regalano soprattutto speranze, sogni ed emozioni che spesso si allontanano dal nostro caos.
Sarà sicuramente un bel corso, beata te… se ti va, ci terresti informati dell’evolversi? Please. Lo trovo molto interessante.
Un salutone ;)
Bye Jessica
Bella l'immagine di un dio bambino che, per sua natura, si stufa presto del gioco e lascia a noi l'onere di capire chi siamo e dove stiamo andando ... le storie, con le loro morali, ci aiutano a vedere un pò più in là ... ciao Annarita
Le storie sono in diversivo a questo mondo pieno di ipocrisia, talvolta una storia riesce ad alleviare anche delle sofferenze spirituali e io ne so qualcosa.
Datemi un racconto e vi seppellirò lo sbadiglio.
poche parole .....
@Jessica interessante la tua teoria sull'infinito. Il problema è capire cosa c'è dove il nostro sguardo non riesce ad arrivare.
Ti terrò aggiornata molto volentiri. :)
Un salutone
@Annarita sono d'accordissimo: le storie ci fanno riflettere.
@Peppe che bella cosa. :) A volte le cose più semplici, come una storia, riescono a dare tanto.
@Asterix ho un leggero sospetto che non sei un accanito lettore... ihihih!
è un bel modo di spiegare la sensibilità umana. non è da tutti averla e saperla sfruttare, ma devo dire che sapere esternare i propri sentimenti, i propri pensieri con la scrittura o con la musica o con altro serve in primis alla stessa persona: per poter sognare, per poter immaginare cose che non puoi vivere...
Le storie hanno una loro morale e ci fanno riflettere,ma non tutti gli uomini sono limitati e materialisti.
Questo è il mio pensiero.
Un abbraccio,memole
ci piacciono le storie perche noi pensiamo che ci insegnamo qualkosa che ci danno una morala ma è proprio queste ke ci vogliono nascondere
Una vita senza storie è come un cielo senza nuvole,o un mare senza onde...
Le storie ci aiutano a guardare "oltre",almeno per me è così!
Ciao memole,buona serata.
memole..quanto mi piace,quanto ho visto questo cartone quando mio figlio era piccolo..
lestorie? belle belle , fanno parte di noi e poi quelle che raccontava la mia mamma,non posso dimenticarle ,ti portavano nel mondo dei sogni, fantasticavi,,forse anche per questo che quando scrivo i iei racconti , io sono la ragazza dai pensieri sparsi
come hai ragione memole ,le mie riviste settimanali sono:computer bild,chip,pc profesional,win magazine.etc,etc,etc
Un racconto per mettere ordine nel caos?
interessante come teoria...
Memole, ho sistemato il post del tuo premio su sognonuvole... non possiamo mettere il premio.. però...
Premio dolcezza
Mi "sono aggiunto" ai lettori del tuo blog :)
B. W.
Quando leggiamo una storia, hai detto bene, ci rifugiamo in un mondo che riusciamo a capire, dove tutto ha un senso. Sono tanti gli interrogativi che noi uomini ci poniamo e a cui non possiamo trovare risposta durante la nostra esistenza. E' difficile capire cosa c'è lì dove il nostro sguardo non riesce ad arrivare.
Io ho creato il mio blog da pochissimo:"il profumo dell'esistenza". Questo titolo fa riferimento alla vita in visione ottimistica(anche se i post spesso rivelano il contrario), ma fa riferimento anche a ciò che effettivamente non vediamo e possiamo solo immaginare.
Beh non ho mai scritto poesie, ma trovo che scrivere sia un modo unico per esternare sè stessi. Vorrei essere al tuo posto per seguire questo corso..wow!un saluto!
Che bella questa definizione @scrittrice.
@Stella non tutti gli uomini sono materialisti, certo, però nessuno è in grado di capire misteri che vanno oltre la nostra natura, come dove finisce l'universo... o cos'è l'amore.
@Adriano bravissimo! ^_^ Attraverso le storie noi cerchiamo una spiegazione ma non la troviamo mai... per questo seguitiamo a cercarla.
Sì @Sirio è verissimo. Per tutti credo. :)
@Erre54 benvenuta! Scrivi racconti? Che bello! Verrò a curiosare nei tuoi blog!
@Asterix e te pare poco?!? ^_^ Bravissimo, dovrei leggerle un po' di più anche io!
@Giacomo non preoccuparti, capisco. ^_^ Grazie per esserti aggiunto.
@Stella scusa l'ignoranza ma... cosa vuol dire B.W.? :S
@Myriam benvenuta! Hai compreso appieno quello che volevo dire. :) Verrò a trovarti sul tuo nuovo blog. ^_^
Il corso sulla scrittura creativa... puoi sempre farlo, no? ;)
Grazie,vedremo quello che ne uscirà fuori da questa nuova "avventura" :) T'aspetto! Certo per ora è un pò spoglio il mio blog: i pensieri si scrivono passo dopo passo, giorno dopo giorno.
Hai ragione, un corso sulla scrittura creativa potrebbe essere un obiettivo da raggiungere, lo terrò in conto. ;) ciao
Ciao Memole davvero bello il tuo blog,complimenti!se vuoi passa pure a farmi visita nel mio blog...sarò lieta di ospitarti.Ciao e buona domenica.
Leggo il tuo blog, e mi sento serena.
Lo leggo perchè qua dentro trovo tanta dolcezza.
Leggi ciò che ho scritto nel mio ultimo post del 24, mi renderesti felice.
bacioni cinzia
complimeti per il tuo blog, le tue riflessioni sono davvero profonde, purtroppo al giono d'offi nessuno si ferma mai a riflettere e' tutto cosi' veloce, Ciao
ciao! ehi grazie mille del commento sul blog, comunque il miniracconto con cui ho vinto lo trovi nel mio stesso blog qualche post prima, dove parlo anche del concorso :)
..spero che dopo la lettura però, non ti deluda!
mille bacini sparsi
Penso che ci piacciano le storie perché come tutto ciò che è concluso, finito e maneggiabile, esse infondono sicurezza. Tranquillizzano sulle nostre incertezze e povertà, sul male e l'ingiustizia che spesso ci affliggono.
Tranquillizzano sull'imponderabile e la varietà dei destini che si possono incrociare come carte su un tavolo da gioco.
Tranquillizzano sul fatto che alla fine, proprio perché basate sulla vita umana, qualcuno che le racconti ci dovrà pur essere, e quindi è un po' come ammettere che la realtà alla quale le storie guardano è raccontata da un QUALCUNO. Un dire implicitamente che anche noi abbiamo autore e che gli elementi così disposti non è frutto di un banale a casaccio.
Le storie lusingano però al tempo stesso il nostro complesso superomistico di paragonarci a Dio. Di avere facoltà creative. Di agire come un demiurgos antico. Il fatto che ciascuno di noi possa inventarne e raccontarle dona infatti un potere immenso alla mente, che è quello della parola. Dove il verbo è Dio e quindi tutto. Chi maneggia la parola può tutto. Non solo incanta il suo uditorio, ma diventa AUTORE.
Non a caso anticamente le storie appartenevano agli Dei, che poi davano facoltà agli uomini, tramite l'ispirazione, di "cantarle".
Celeberrima è poi quella frase de La leggenda del pianista sull'oceano, a sua volta tratta da Novecento di Baricco in cui si dice "Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla."
baci
Alessia
Io amo le storie perchè mi ritrovo ad essere protagonista..ora sono una regina, ora una fata, ora un'eroina del dopoguerra o semplicemente qualsiasi cosa. Con la fantasia dell'autore mi trasformo in ciò che voglio.
Non voglio mettere ordine nel caos dell'universo..se no sai che noia ^_^ come disse nietzche solo chi ha un gran caos interiore può generare una stella danzante ed io voglio essere caotica e stellare ^_^
ciao cara Memole un dolce abbraccio
Ciao @frufrupina benvenuta nel mio mondo!
Sono contenta che ti è piaciuto. :)
Verrò sicuramente a farti visita. ;)
Un salutone
Grazie @Cinzia mi hai riempita di gioia. :D
@Patty benvenuta! Grazie per i complimenti. ^_^
E' vero. Trovo che sia importante ritagliarsi un po' di tempo per riflettere.
@Daphned ancora tanti complimenti! ^_^
Bacini
Wow @Alessia! Grazie per questo interessantissimo intervento. ^_^
Baricco... un grande! :)
Baci
Bè sì @Calliope, hai proprio ragione: sai che noia senza caos! :)
La fantasia è un dono bellissimo.
Un dolce abbraccio
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